La storia di Solomeo s’intreccia da sempre con quella della sua terra. Incorniciato da boschi sereni, il profilo del borgo si specchia su terreni soleggiati che al mutare delle stagioni si arricchiscono di frutti dai colori variegati e dai profumi fragranti.
Questi preziosi doni della terra crescono e maturano lentamente nelle terre ai piedi del borgo, ove nel 2018 nasce il Parco Agrario, un sogno fortemente voluto dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli.
Le coltivazioni seguono i ritmi della natura: lavorazioni antiche e tecniche manuali si prendono cura della vigna, dell’oliveto e dei terreni coltivati, onorando ad ogni raccolto la sacra Terra Madre per la bontà genuina dei frutti donati.
La vigna si muove sinuosa su un terreno di cinque ettari, disposta in filari dalle linee morbide che convergono nelle due rotonde centrali. Ispirata alle forme dei giardini tardorinascimentali, essa richiama in particolare il parterre della Villa Medicea della Petraia a Firenze.
Sullo sfondo della vigna si erge la Cantina, introdotta dalle parole di Brunello stesso:
La Terra Madre è un valore sacro universale,
e la cantina è il tempio che ho sognato di dedicarle.
Al suo ingresso vi è una grande scultura di Bacco visibile da ogni parte della vigna e fin dalle terrazze aeree di Solomeo. La facciata in pietra protegge l’interno della Cantina disegnata con grandi volte a botte in mattone che diffondono la luce con un effetto solenne e quasi sacro.
Tra i filari della vigna crescono e maturano le uve di quattro rinomati vitigni e dalle quali nasce il vino Castello di Solomeo: Cabernet franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, originari della tradizione francese e ampiamente diffusi in Italia, e Sangiovese, varietà tipica delle regioni centrali del nostro Paese.
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Più oltre, verso Vignaia, segue l’oliveto che si estende su morbidi terreni collinari i quali dal Parco Agrario risalgono dolcemente verso il paese.