Stagione teatrale
Nurie Chung e Martina Consonni
domenica 8 Dicembre 2024 - 17:30
Teatro Cucinelli
Nurie Chung violino
Martina Consonni pianoforte
P.I. Cajkovskij (1840-1893)
Meditation from Souvenir d’un lieu cher op. 42
F. Poulenc (1899-1963)
Sonata Fp 119
Allegro con fuoco, Intermezzo, Presto tragico
N. Paganini (1782-1840)
Nel cor più non mi sento (tema e variazioni)
J. Brahms (1833-1897)
Sonata n°3 in re minore op. 108
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
In questo itinerario musicale, storico e geografico, si ascolteranno pagine diversissime del repertorio per violino e pianoforte. Il punto di partenza è il lieu cher che ispira a Cajkovskij il suo souvenir, ovvero Brailov, oggi in territorio ucraino, fortezza che era stata teatro di un feroce assalto alla fine degli anni ‘20 dell’Ottocento, durante la guerra turco-russa. Per Tchaikovsky fu invece luogo di pace, esteriore e interiore: lì aveva una tenuta di campagna l’amica Nadezhda von Meck, che lo aveva accolto dopo il catastrofico matrimonio. A lei Cajkovskij dedica questo trittico, unica sua prova per la formazione violino / pianoforte, composto tra il marzo e il maggio del 1878. La Méditation iniziale (cui seguirebbero uno Scherzo e una Mélodie) era originariamente nata come movimento lento del coevo Concerto per violino e orchestra, nel quale fu poi sostituita dalla Canzonetta. Ci sono casi nella storia del repertorio musicale in cui il rapporto compositore / esecutore, dialogo imprescindibile anche quando si realizza a distanza di secoli, assume una valenza ulteriore, “generativa” di opere che nascono da una collaborazione diretta a cui l’interprete apporta conoscenze tecniche e idiomatiche a supportare l’invenzione compositiva. È quello che accadde nel 1942, quando la violinista Ginette Neveu riuscì a convincere Francis Poulenc a tornare alla composizione per violino e pianoforte, più volte tentata negli anni precedenti senza troppa convinzione (gli schizzi per una prima sonata risalgono al 1918, nuovi tentativi risalgono al decennio 1925/1935).
Nacque così la Sonata FP 119, unica portata a termine da Poulenc per la formazione, i cui spunti migliori nella parte violinistica, a detta dell’autore, si devono proprio all’apporto della Neveu. Un’opera di cui Poulenc non fu mai pienamente soddisfatto (dichiarava di non amare molto il violino “al singolare”), pur non essendosi sottratto all’intento di superare quella che definiva “linea sempiterna del violino-melodia”, a suo giudizio tipica del repertorio francese del XIX secolo; un’impostazione che individuava come “prima donna” la parte violinistica, riducendo quella pianistica ad arpeggi di accompagnamento (senza mezzi termini Poulenc chiosava: “me fait vomir”). Articolata nei tradizionali tre movimenti e percorsa da numerose citazioni, autoimprestiti e qualche suggestione ispanica, la Sonata FP 119 fu eseguita la prima volta dalla stessa Neveau, con Poulenc al pianoforte, il 21 giugno 1943 alla Salle Gaveau di Parigi e non fu bene accolta. La Sonata è dedicata alla memoria di Federico Garcia Lorca, assassinato dai franchisti nel 1936. Risalgono al 1821 le Variazioni su Nel cor più non mi sento, summa del virtuosismo e dell’estro compositivo paganiniano. Il prodigioso virtuoso era in grado di provvedere autonomamente al proprio funambolico repertorio, in questo caso elaborando (in almeno tre diverse versioni) una serie di variazioni sul tema di una delle pagine più celebri della fortunata opera da L’amor contrastato ossia La molinara (1788) di Giovanni Paisiello, come peraltro fecero, per strumenti vari – dal pianoforte alla chitarra, dal flauto al contrabbasso – anche Beethoven, Sor, Guliani, Legnani, Bottesini, Böhm, Hummel Vanhal e altri. Dopo un Capriccio introduttivo, il tema, in sol maggiore, è seguito da sette variazioni in cui sfilano tutti gli artifici della tecnica paganiniana (armonici e armonici doppi, arpeggi, bicordi e tricordi, pizzicati alla sinistra, terze, seste, ottave, etc.).
Frutto di tre estati di intenso lavoro (1886-1888), le ultime trascorse sulle rive del lago di Thun, la Sonata in re minore op. 108 di Brahms, dedicata all’amico Hans von Bülow, si distacca fortemente dalle precedenti due. Opera di straordinaria ricchezza tematica, è caratterizzata da una dimensione lirica che porta il compositore verso un sostanziale ripensamento delle strutture tradizionali, rilette alla luce di una libertà compositiva messa qui a servizio della melodia. Brahms si pone dunque come il fedele continuatore della grande tradizione cameristica tedesca, rivelando al tempo stesso la sua natura “progressiva”, per usare la celebre definizione che ne dette Arnold Schönberg. Tre movimenti su quattro, costruiti più per giustapposizione tematica che per processi di elaborazione, si collocano su questo “crinale”: l’Allegro iniziale, che sostituisce un curioso episodio su pedale di dominante allo sviluppo, facendone quasi una “cadenza che porta alla ripresa” (Rostand), il terzo movimento (Un poco presto e con sentimento) con funzione di intermezzo (scherzo più nel carattere che nella struttura), il Presto agitato finale, che mescola elementi sonatistici, del rondò e dello scherzo nel suo incedere trionfale da ballata nordica. Fa eccezione l’Adagio, pagina semplicissima nella struttura e relativamente breve, commovente rêverie, illuminata dalla tonalità di re maggiore.
Silvia Paparelli
Nurie Chung
Nato nel 2005, Nurie Chung è allievo di NamYun Kim al Korea National Institute for the Gifted in Arts dal 2013. Ha vinto numerosi concorsi internazionali e nazionali. Oltre a numerose vittorie in concorsi nazionali, ha vinto il 1° Premio de Il Piccolo Violino Magico in Italia nel 2016 e ha vinto il 1° Premio in tutte le categorie del concorso Euroasia Youn Violin 2016 in Giappone. Nel 2021 Nurie Chung ha vinto il 2° premio al Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini” - Genova - Italia.
Martina Consonni
Apprezzata per la sua innata musicalità e travolgente sensibilità unite ad una sorprendente tecnica strumentale e brillantezza di suono, Martina Consonni si è affermata come una delle più promettenti giovani pianiste della sua generazione. Ha debuttato all’età di dieci anni con l’Orchestra Filarmonica di Bacau, e da allora è richiesta a livello internazionale come solista e camerista. Si è esibita in sedi prestigiose quali Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall e Royal Albert Hall di Londra, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Cittadella di Lugano, Museo del Violino di Cremona, Museo Debussy di Parigi, Sala Ateneu di Bacau, St. Stephen Church di New York, Parco della Musica di Roma, Auditorium Manzoni di Bologna, Forum Casals di Kronberg, Filharmonia Narodowa di Varsavia. È ospite regolare di Festival internazionali tra cui Rheingau Musik Festival, Kronberg Academy Festival, Heidelberger Klavierwoche, Debussy Festival Paris, MiTo Settembre Musica, Bologna Festival, Amiata Piano Festival, Gravedona Chamber Music Festival, Lerici Music Festival, Chamber Music Connects the World, Trame Sonore, Perugia Musica Classica, Società dei Concerti di Milano. Il suo amore per la musica da camera, arricchito da una spiccata attitudine naturale, l’ha portata a condividere il palco con grandi strumentisti, tra cui Steven Isserlis, Tabea Zimmermann, Enrico Dindo, Enrico Bronzi, Francesca Dego, Adrian Brendel, Maria Ioudenitch, Francesco Dillon, Edoardo Zosi, Seiji Okamoto, Alberto Navarra. Ha collaborato con direttori d’orchestra quali Balan, Gelmini, Kessick, Boni, Bellisario e Terreni e con istituzioni quali l’Orchestra Sinfonica del Lario, l’Orchestra Sinfonica di Alessandria, l’Orchestra da Camera di Imola e l’Orchestra Giovanile Pisana.
Fin da giovanissima, il suo straordinario talento musicale le ha permesso di vincere oltre 55 primi premi in concorsi internazionali, tra cui il Concorso Muzio Clementi, il Grand Prize Virtuoso di Londra, il Concorso Bruno Bettinelli, il Premio Franz Terraneo e il Premio Casella al prestigioso Premio Venezia organizzato dal Teatro La Fenice. Più recentemente, è risultata vincitrice del Premio Daniele Gay come miglior giovane talento italiano e del prestigioso Premio Roscini-Padalino a cura di Perugia Musica Classica. È stata premiata dalla “Fondation Gautier Capuçon”, grazie alla quale registrerà il suo primo CD per Warner Classic all’inizio del 2023 ed è risultata vincitrice di Borse di Studio dall’Associazione De Sono di Torino e dai “Freunde Junger Musiker” di Berlino. Ha effettuato diverse registrazioni per Rai Radio Tre, Venice Classic Radio, 2R digital classics e per l’etichetta indipendente Movimento Classical di Bartok Studio. Su personale invito di Sir András Schiff, nel 2023/24 ha partecipato al suo progetto “Building Bridges” attraverso una serie di prestigiosi recital solistici in tutta Europa. Nata il 16 ottobre 1997 a Como, si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti a soli quattordici anni, proseguendo poi gli studi con Enrico Pace presso l’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Ha conseguito due Master solistici con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Pavia e l’HMTM di Hannover con il professor Arie Vardi e un Master in Musica da Camera con il massimo dei voti presso l’Accademia Nazionale “Santa Cecilia” di Roma.
È stata selezionata per partecipare a numerose masterclass, incontrando musicisti di fama internazionale come Daniel Barenboim, Kirill Gerstein, Steven Isserlis, Gidon Kremer e Christopher Eschenbach. Attualmente è una dei quattro pianisti selezionati per il Sir András Schiff Performance Programme presso la Kronberg Academy, generosamente finanziato dalla Borsa di Studio Henle della Horizon Foundation, e sta frequentando l’Artist Diploma alla Barenboim-Said Akademie di Berlino con Sir András Schiff.